Pubblicato in: Dal quartiere, Storytelling

Un museo a Scampia: apre il “MOSS”

In largo “Cittadinanza Attiva” appena entrati sulla sinistra c’è una sala scommesse. Decine le persone attente ai risultati con le loro puntate stampate in uno scontrino tra le mani attendono notizie ben precise alzando lo sguardo spesso fisso sugli schermi in alto fuori la sala. E magari non propriamente aspettano quando avverrà la prossima apertura dell’Ecomuseo Diffuso di Scampia – il primo del genere della città di Napoli – che si trova esattamente alle loro spalle. Certo, dovranno percorrere la rampa che porta su ad uno dei terrazzi dei blocchi che circondano il largo. Ma non sembrano molto interessati, o semplicemente non sanno cosa si è realizzato a due passi da loro.

pannelli descrittivi sui luoghi di Scampia

Ospitato all’interno degli spazi e sulla terrazza del ristorante etnico Chikù, la prima cosa che sorge spontanea domandare è cosa aspettarsi da un “Ecomuseo”. In tempi di transizione energetica e sostenibilità ambientale la risposta parrebbe scontata, invece no: ecomuseo a Scampia sta per patrimonio immateriale del quartiere. Un quartiere povero di piccola e media impresa è invece senza dubbio ricco di associazioni e volontariato.

Cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del bando “I Quartieri dell’Innovazione” del Comune di Napoli, il museo denominato “MOSS” fornisce senza dubbio uno spaccato del quartiere attuale ed una retrospettiva sulla storia di Scampia.

Installazioni multimediali, pannelli descrittivi che raccontano i luoghi di Scampia, workshop, laboratori di narrazione e cinema; ma quello che salta all’occhio sono sicuramente i lavori realizzati in collaborazione con le scolaresche che hanno fatto “guardare dentro” i ragazzi di Scampia con i loro sogni, i loro legami in famiglia e con il loro quartiere tra verde e opere di street art, avvicinandoli ad una realtà che a tratti non conoscevano.

Si arriva poi fuori la terrazza incrociando arredi recuperati in chiave contemporanea, dove si sviluppano le attività laboratoriali e teatrali promosse dall’associazione “Chi Rom e Chi No”.

A dare poi una visione corale dei luoghi del “cuore” del quartiere Simona Ugolotti, l’illustratrice che ha realizzato una mappa sociale, di comunità di Scampia. Descrivendo dove le associazioni operano, i punti di riferimento anche se con un osservazione curiosa: quando ai ragazzi è stato chiesto quale fosse un luogo per loro di riferimento hanno indicato il supermercato discount “MD” a cavallo tra Scampia e Melito.

Parte della “mappa di comunità” di Scampia, realizzata con Simona Ugolotti

Fuori alla sala scommesse si discute e si sta con gli occhi puntati agli schermi pensando di recuperare almeno le somme spese nelle giocate passate poco fortunate. Al museo dietro le loro spalle, in alto, gli stendardi del MOSS sventolano come venti solitari a volte distanti dai veri pensieri delle persone di Scampia.

Tra i visitatori del museo guardando le fotografie qualcuno si domanda quanto durerà questo finanziamento europeo, quale futuro avrà poi il MOSS. Sbirciando tra i lavori dei ragazzi si notano foto di comunioni, domeniche in famiglia al ristorante e nei racconti dei ragazzi i loro sogni. Se il museo fosse servito ad un solo bambino di Scampia a scoprire un quartiere per molti sconosciuto, anche solo per questo il MOSS avrà avuto un senso.

Terrazza

Il museo è visitabile il Venerdì dalle 9:30 alle 13:00.

Sito internet del museo MOSS di Scampia

Pagina Facebook del museo MOSS di Scampia

Pagina Facebook dell’associazione “Chi Rom e Chi No”