Parte il recupero dell’opera di Felice Pignataro in via fratelli Cervi sotto la guida del ritrattista Gaetano Picillo e degli amici di una volta di Felice
Pennello in mano, saldo. Con attenzione come se fosse un lavoro su commissione colorano accuratamente: ricalcano gli sbiaditi contorni definiti nel 1985 da Felice Pignataro – storico artista del quartiere – sul muro che costeggia una vecchia scuola, che adesso è una delle sedi dell’ASIA.
Ma perché, da dove nasceva l’idea di quest’opera? L’obiettivo era di dare vivacità al grigio spento che tanto stonava all’uscita di scuola dei bambini e che dopo tanti anni si pensava di lasciare così, farlo svanire con i tratti di Felice, lasciarlo nei ricordi. Perché il GRIDAS dopo Felice aveva le idee ben chiare: nessuno di loro avrebbe avuto la sensibilità e le capacità dell’autore originale e quindi nessun più murales.

Ma la scuola in via fratelli Cervi c’è ancora, stavolta di fronte, e gli spazi lasciati vuoti, incurati, negli anni si vanno riempiendo di slogan calcistici e non a caratteri cubitali. Poco a che fare con le chiacchiere e le risate delle medie ed elementari: quest’estate allora la rete Pangea di Scampia si è rimboccata le maniche per “disvelare” il lunghissimo murale che nei tardi pomeriggi estivi sarà messo a nuovo da un gruppo di volontari, che poi proteggeranno il tutto con una vernice trasparente. Alcuni gli stessi del 1985 che affiancarono Felice solo con qualche anno di esperienza (e capello bianco) in più.
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