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Un nuovo artista, il ritratto di Muhammad Ali comparso a Scampia

Ai piedi di un fabbricato il messaggio: l’amore ed il riscatto delle periferie

Scorrono veloci le automobili dall’alto in via Fratelli Cervi, un lungo rettilineo che quando le scuole sono chiuse non presenta altro che qualche dosso a rallentare l’andatura. Bisogna essere accorti per notare qualcosa di diverso, un’ immagine stampata in un anfratto grigio ai piedi della scala A dell’isolato K di via Attilio Micheluzzi. Nessuna firma, nessun riferimento.

Per arrivarci, nella posizione esatta, occorre fare attenzione ai calcinacci. C’è ne sono ancora tanti, alcuni grossi e taglienti. Si nota però la mano dei residenti: pian piano l’associazione “I Pollici Verdi di Scampia” con qualche opera muraria ha già dato segno della sua presenza. C’è ancora tanto da fare ma è proprio questa voglia di rinascita che, inconsapevolmente, lega l’autore dello “stencil” lasciato sul muro ai cittadini del quartiere.

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Chiedo informazioni, a pochi metri altri artisti sono all’opera. Lo conoscono, mi danno indicazioni ed il mistero diventa meno fitto. Mi raccontano che è passato di sfuggita a Napoli, non è della zona. Non ottengo nome e cognome, non servirebbe, lo cerco in rete con il suo pseudonimo: CHEKO’S ART, e si apre un mondo.

Artista grafico, muralista e street artist. Dalla periferia di Lecce CHEKO’S ha visitato Scampia, trovandosi in città per un’evento, accompagnato da un altro artista che il quartiere lo conosce bene ed anche i muri conoscono bene lui. Gianluca Raro ha fatto da cicerone al suo ospite, che ha poi individuato un luogo dove si sentisse a suo agio per lasciare un messaggio.

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Sa bene cosa sono le periferie. Proviene dal quartiere di case popolari 167 B della cittadina pugliese, dove ha contribuito a creare un laboratorio d’arte: la “167 B STREET”. Con problemi simili a Scampia in queste zone trova però più vita reale, anche se di contrasto con un disagio che mi racconta deve essere però un’occasione di riscatto per le nuove generazioni.

E si deve combattere per questo, una lotta per i giovani che devono contrastare gli stereotipi di periferia. Una trasformazione che deve colpire forte, come i colori usati per il suo Muhammad Ali. Un monostencil monocolore, mai realizzato così grande, che squoti l’anima di chi se lo trovasse davanti. Una posizione pronta a combattere ma anche regale, come l’ alloro, che avvolge Ali non nobile di famiglia ma di ideali.

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Un emblema che è il suo cavallo di battaglia: lo si trova nelle palestre popolari, nelle curve degli stadi ad Amburgo. Simboleggia altresì un messaggio antirazzista coincidente con quello esistente già a Scampia, rappresentato anche dalla squadra di calcio “Stella Rossa” che CHEKO’S conosce bene. Ma che va oltre, che vuole stimolare e valorizzare le relazioni umane.

Spera di ritornarci a Scampia, con più calma. Tornerà magari per un qualcosa di più grande da realizzare. Non da ospite, ma solo perché si sentirebbe già a casa.

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