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I colori della terra e del mare sul murale di Nino allo stadio Landieri

Anche l’artista di Pozzuoli lascia il suo segno a Scampia, in un viale tra palazzi ed il campo di gioco

C’è solo un’auto solitaria in Largo Battaglia. Nel grande spiazzale sono poche le vetture che di giorno si affiancano al muro che delimita il perimetro dello stadio Landieri. In fondo, in un angolo è parcheggiata l’automobile di Nino, che guarda verso il vialetto dove la temperatura si abbassa repentinamente perché i grandi palazzi popolari fanno da filtro al calore del sole.

Percorro l’esterno del campo da gioco e mi avvicino con cautela, non avverto il minimo rumore. Mi affaccio. C’è una lunga asta per dipingere parati, sollevata da un ragazzo che per proteggersi dal freddo ha un piumino che gli impaccia qualche movimento, mentre schizzi di pittura gli colorano il vestiario.

Mi guarda, credo mi riconosca. Qualche settimana prima ci incontrammo in zona: passavo di lì per seguire un altro progetto, altri artisti. Già aveva iniziato il suo di lavoro, che era nascosto e defilato dagli altri murales, ma Nino ne era comunque entusiasta. Mi chiedevo proprio il perché.

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Inizio a fargli qualche domanda, accetta volentieri. Lo fa mentre lavora, con una mascherina sulla bocca che attenua quello che mi dice. La utilizza per sentir meno il forte odore di pittura, di cui mi avverte premuroso, quasi a scusarsi. E’ un odore denso come i colori che mi dice di prediligere, quelli della terra, rustici come quando mi indica quelli di un cumulo di mattoni posti lì attorno abbandonati.

In effetti è così. In questo lato dello stadio di Scampia l’atmosfera è un pò diroccata, non ancora valorizzata come altre zone lì, a breve distanza. Ma l’obiettivo dei volontari che operano nei luoghi circostanti è quello di coinvolgere sempre più cittadini, anche di quegli isolati che si affacciano sul campo, dove ancora la maggior parte delle scritte sui muri tra le scalinate hanno ancora poco di artistico.

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E’ proprio però della terra e del mare che Nino è affascinato. Ma se della prima ne trova anche in quartiere, del mare non ne vede traccia. E allora lo vuole portare lui, sulla sua opera per come lo vede nella sua Pozzuoli. Nino vive a Napoli ma mi confida che vorrebbe tornare quanto prima nel comune flegreo, continuando a dipingere in giro anche e soprattutto per amore per quello che fa. E allora capisco.

Capisco quando mi dice che ci mette tempo e denaro per le sue opere, quando non le realizza su commissione come questa. Mi racconta che questo è il suo sfizio, ed è ben contento di spendere parte dei suoi risparmi in quello che fa e anche se solo qualcuno lo riconoscesse dal suo stile a lui va bene così, come quando con grandi passate di pittura si prepara lo sfondo bianco per far brillare meglio i colori che verranno sopra, su murales anche più grandi di questo, che per la sua media risulta perfino modesto.

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Quindi davvero capisco, anche quando si prenderà il panino portato per pranzo sistemato in auto da mangiare in un attimo di pausa, perchè a lui oggi interessa solo dipingere questo ragazzo italiano in costume da bagno, che abbronzato come i colori della terra si fa un selfie in riva al mare. E se i suoi visitatori saranno le casalinghe che dai balconi la mattina scuoteranno le lenzuola, a Nino andrà bene davvero anche così.

3 pensieri riguardo “I colori della terra e del mare sul murale di Nino allo stadio Landieri

  1. prima di risponderti perché conosco scampia voglio dirti quanto mi piace dove scrivere il commento bellissima la busta con affrancatura mi sa di cose di casa di quanto arrivavano le lettere e cartoline da napoli 🙂
    dicevo conosco scampia perché ci abitava mio padre ora non piu’ perché divide il paradico con troisi e i nostri celebri concittadini ci abita mia sorella ecco perché la conosco e mi piace tanto che ci siano persone coraggiose e altruiste capaci e impegnati ad’ arricchire i posti dove vivono sono i nuovi eroi di questi tempi dove ci si nasconde più dietro una tastiera che spendere il proprio tempo per gli altri ,quindi complimenti a tutti voi
    un saluto virginia

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    1. Mi fa piacere che porti con te bei ricordi di questa parte di Napoli, ci sono forse non tantissimi ma comunque non pochi cittadini che cercano di dare il proprio contributo per il quartiere…ma non sono eroi, sono cose che vengono spontanee. Grazie del commento e delle tue parole 🙂

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